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La Zona Speciale di Conservazione “OASI DI SCOLACIUM” (IT9330098) è stata istituita in ottemperanza alla Direttiva “Habitat” (Dir. 92/43/CEE recepita in Italia dal DPR 8 settembre 1997 n. 357, modificato dal DPR 12 marzo 2003, n. 120), nell’ambito della Rete Natura 2000.
Nel 2018 la Regione Calabria ha individuato l’Ente Parchi Marini Regionali gestore di n. 28 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) ubicate sul territorio costiero e marino regionale tra cui la ZSC ““Oasi di Scolacium” - IT9330098.
La Rete Natura 2000 (RN2000) è il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità in tutti i Paesi membri. Il progetto RN2000, mirante a creare una rete ecologica di aree protette per garantire la sopravvivenza delle specie e degli habitat più “preziosi” sul territorio comunitario, ha come fondamento legislativo le due Direttive europee, Habitat (92/43/CEE) e Uccelli (79/409/CEE), finalizzate alla conservazione delle specie animali e vegetali più significative a livello europeo e degli habitat in cui esse vivono attraverso la creazione di una estesa rete ecologica, “coordinata” e “coerente”, di aree protette, sia terrestri che marine, diffusa su tutto il territorio dell’Unione Europea.
La RN2000 si è sviluppata a partire dagli anni ’90 ed è oggi il più esteso sistema di aree protette nel mondo. La RN2000 è costituita dai Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o proposti tali (pSIC), dalla Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS).
L’individuazione dei siti della Rete Natura 2000 è avvenuta in Italia da parte delle singole Regioni e Province autonome con il progetto Life Natura “Bioitaly” (1995/1996), e l’elenco aggiornato dei SIC, delle ZSC e delle ZPS per le diverse regioni biogeografiche che interessano l’Italia è aggiornato e pubblicato sul sito internet del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oggi denominato Ministero della Transizione Ecologica.
La ZSC designata con il codice IT9330098 “Oasi di Scolacium” è costituita da un tratto di costa di circa 75 ettari, che si estende lungo il litorale jonico a nord del promontorio roccioso di Copanello, a nord del centro abitato di Squillace ed a sud della Roccelletta, comprende la spiaggia di Squillace ed un tratto della spiaggia di Borgia nella Provincia di Catanzaro.
La porzione ricadente nel Comune di Squillace si estende su una fascia di litorale lunga circa ml 1480 pari a circa il 60% della lunghezza totale ed occupa una superficie di circa 50 ettari. La restante porzione ricadente nel Comune di Borgia ha inizio in corrispondenza della foce del Burrone Fiasco e presenta una lunghezza di circa un chilometro pari a circa il 40% del totale ed una superfice di circa 25 ettari.
Nella ZSC OASI SCOLACIUM si rinvengono ancora lembi residuali di dune costiere in un buono stato di conservazione, che presentano la serie vegetazionale completa tipica delle coste sabbiose caratterizzata dalla presenza delle dune, su di esse si segnala nei punti più prossimi il Salsolo-Cakiletum aegyptiacae, costituito dal Ravastrello Marittimo Salsola squarrosa e dalla Salsola controversa.
Procedendo verso l’interno si rinvengono si rinvengono piante molto specializzate come lo Sporobolo pungens, l’Erba Medica Marina Medicago marina il Giglio di Mare Pancratium maritimum, la Violaciocca Matthiola incana e la Gramigna delle Spiagge Elymus farctus dagli estesi rizomi in grado di stabilizzare le spiagge.
Ancora più all’interno la rara Ephedra distachya Ephedra distachya, specie di valore conservazionistico appartenente all’arcaico gruppo delle gimnosperme e inclusa nel Libro Rosso delle Piante d’Italia come specie vulnerabile a livello nazionale.
Le comunità perenni delle dune costiere stabili formano un mosaico con le comunità vegetali di piante annuali proprie delle dune aventi sviluppo soprattutto primaverile, le specie presenti sono il Piumino Lagarus ovatus la Silene colorata Silene colorata il Paleo ginocchiato Festuca geniculata.
Nel retro dunale sono presenti le pinete costiere con pini mediterranei, quali Pino d’Aleppo Pinus halepensis e Pino domestico Pinus pinea in questo caso sono impianti artificiali realizzati nella parte più interna del sistema dunale, negli anni ’50 per stabilizzare le dune e proteggere le colture agrarie retrostanti, nell'impianto sono presenti anche specie esotiche come Eucaliptus camaldulensis, Acacia saligna che si diffonde e divenendo la specie più invasiva e problematica.
La rilevanza faunistica del sito risiede prevalentemente nel fatto che il sito è collocato in un’area di nidificazione regolare della Tartaruga marina comune (Caretta caretta), si registra la presenza della lucertola campestre (Podarcis sicula), inserita nell’All. IV della DH. Le altre componenti faunistiche non sono mai state indagate e non è stato possibile rinvenire informazioni, neppure di natura occasionale.
Tra le specie di uccelli è da segnalare il Fratino (Charadris alexandrinus) che utilizza stabilmente il sito per la nidificazione